lunedì 29 agosto 2016
CHIARO ED ESAURENTE
l'art. 434 c.p.c.,
comma 1, nel testo introdotto dal D.L. 22 giugno 2012, n. 83, art. 54,
comma 1, lett. c) bis, conv. nella L. 7 agosto 2012, n. 134, in coerenza
con il paradigma generale contestualmente introdotto nell'art. 342
c.p.c., non richiede che le deduzioni della parte appellante assumano
una determinata forma o ricalchino la decisione appellata con diverso
contenuto, ma, in ossequio ad una logica di razionalizzazione delle
ragioni dell'impugnazione, impone al ricorrente in appello di
individuare in modo chiaro ed esauriente, sotto il profilo della
latitudine devolutiva, il quantum appellatimi e di circoscrivere l'ambito
dcl giudizio di gravame, con riferimento non solo agli specifici capi
della sentenza del Tribunale, ma anche ai passaggi argomentativi che li
sorreggono; sotto il profilo qualitativo, le argomentazioni che vengono
formulate devono proporre le ragioni di dissenso rispetto al percorso
adottato dal primo Giudice ed esplicitare in che senso tali ragioni siano
idonee a determinare le modifiche della statuizione censurata chieste
dalla parte» (così Cass. 2143/2015 cit.).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento