venerdì 18 ottobre 2013

Vincenzo

Riporto una breve storia, quella di Vincenzo. Ragazzo italiano, studente ai corsi pomeridiani di alberghiero, prossimo al diploma di maturità. Ogni mattina alle cinque apre il bar, mentre il titolare riposa ancora. Serve fino alle 8.00 circa un centinaio di colazioni, e poi resta a lavorare lì nel bar fino alle 13.00 Pranza e alle 14.00 è in treno per dirigersi verso la scuola. Da ieri ha deciso di non alzarsi prima delle cinque per aprire il bar di F., perchè spesso il pagamento avveniva con ritardo. Alla domanda ma quanto ti dava? Resti ad ascoltare :"10 (DIECI) euro al giorno". Fai il calcolo veloce sono poco più di un euro all'ora, poco più di un caffè all'ora. Otto ore al giorno, per 10 euro, e non sempre corrisposti in tempo dal titolare, che da ieri dovrà rialzarsi lui  prima delle cinque per servire quei 100 caffè nelle primissime ore. Da ieri (17 ottobre 2013) Vincenzo frequenta la sua scuola, e impegna le mattinate a dare una mano alla sua famiglia di  piccoli coltivatori diretti.
Non esprimo opinioni, commenti, ma auguro a Vincenzo di avviare una propria attività riconoscendo il lavoro dei collaboratori.


21 FEBBRAIO 2014
ho rincontrato Vincenzo, prosegue gli studi, ed il week end lavora presso l'attività accanto a quella del bar dove lavorava per 8 ore e solo 10 euro di paga non sempre puntualmente pagata.
Adesso ogni sera del sabato e della domenica dalle 20.00 fino a tardi riceve 20.00 per "serata". Certo siamo lontani da un equo compenso, ma un breve miglioramento c'è. Con 40 euro a fine settimana può permettersi almeno l'abbonamento mensile del treno e dell'autobus, potento negli altri giorni di mattina aiutare il padre presso la piccola azienda agricola, e di pomeriggio frequentare i corsi di albergheiro.

Nessun commento: