Due estremi dell’esistenza del cristiano. All’inizio della vita apostolica i discepoli erano “giovani” e “forti” e anche i “demoni se ne andavano davanti” alla “loro predicazione”. Poi c'è il tramonto dell’Apostolo”:
“Questo è il grande dell’Apostolo, che con la sua vita fa quello che Giovanni il Battista diceva: ‘E’ necessario che Lui cresca e io diminuisca’. L’Apostolo è quello che dà la vita perché il Signore cresca.
‘Quando sarai vecchio ti porteranno dove tu non vorrai andare’.
Santuari di apostolicità e di santità sono le case di riposo dei preti e delle suore: bravi preti, brave suore, invecchiati, col peso della solitudine, aspettando che venga il Signore a bussare alla porta del loro cuore. Questi sono veri santuari di apostolicità e di santità che abbiamo nella Chiesa. Non li dimentichiamo, eh!".
Noi cristiani abbiamo la voglia di fare una visita - che sarà un vero pellegrinaggio! - a questi santuari di santità e di apostolicità, che sono le case di riposo dei preti e delle suore? Uno di voi mi diceva, giorni fa, che quando andava in un Paese di missione, andava al cimitero e vedeva tutte le tombe dei vecchi missionari, preti e suore, lì da 50, 100, 200 anni, sconosciuti. E mi diceva: ‘Ma, tutti questi possono essere canonizzati, perché alla fine conta soltanto questa santità quotidiana, questa sanità di tutti i giorni'. Nelle case di riposo, queste suore e questi preti aspettano il Signore un po’ come Paolo: un po’ tristi, davvero, ma anche con una certa pace, col volto allegro”.
“Ci farà bene a tutti noi – ha concluso il Papa – pensare a questa tappa della vita che è il tramonto dell’Apostolo e pregare il Signore: ‘Custodisci loro che sono in quel momento della spoglia finale, per dire soltanto un’altra volta: ‘Sì, Signore, voglio seguirti!’”.
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/18/il_papa:_non_dimentichiamoci_dei_preti_e_suore_nelle_case_di_riposo,/it1-738274
del sito Radio Vaticana
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