martedì 15 ottobre 2013

Testimoniare, Incontrare, Adorare



Oggi ci sono bambini che neanche sanno farsi il segno della Croce. 
È un segno dell’analfabetismo religioso attuale. Serve una “nuova evangelizzazione” basata su tre punti:

  1.  primato della testimonianza, 
  2. urgenza dell’andare incontro, 
  3. progetto pastorale centrato sull’essenziale.
  1.  La testimonianza, “specialmente di questi tempi”, ha bisogno di testimoni credibili che con la vita rendano visibile il Vangelo erisveglino l’attrazione per Gesù Cristo, per la bellezza di Dio

Parlare al mondo che non conosce Gesù, o che gli è indifferente, con “il linguaggio della misericordia, fatto di gesti e di atteggiamenti prima ancora che di parole”:

“Ogni battezzato è ‘cristoforo’, cioè portatore di Cristo, come dicevano gli antichi Padri. Chi ha incontrato Cristo, come la Samaritana al pozzo, non può tenere per sé questa esperienza, ma sente il desiderio di condividerla, per portare altri a Gesù. C’è da chiedersi tutti se chi ci incontra percepisce nella nostra vita il calore della fede, vede nel nostro volto la gioia di avere incontrato Cristo!”.

2. “l’andare incontro agli altri”. Uscire: È la vocazione del cristiano. Uscire verso gli altri, dialogare con tutti, che abbiano o meno fede, “senza paura e senza rinunciare alla nostra appartenenza”:

“La Chiesa è inviata a risvegliare dappertutto questa speranza, specialmente dove è soffocata da condizioni esistenziali difficili, a volte disumane, dove la speranza non respira, soffoca. C’è bisogno dell’ossigeno del Vangelo, del soffio dello Spirito di Cristo Risorto, che la riaccenda nei cuori. La Chiesa è la casa in cui le porte sono sempre aperte non solo perché ognuno possa trovarvi accoglienza e respirare amore e speranza, ma anche perché noi possiamo uscire a portare questo amore e questa speranza. Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire dal nostro recinto e ci guida fino alle periferie dell’umanità”.
3. un progetto pastorale ben centrato sull’essenziale, cioè  su Gesù Cristo”:

“Non serve disperdersi in tante cose secondarie o superflue, ma concentrarsi sulla realtà fondamentale, che è l’incontro con Cristo, con la sua misericordia, col suo amore e l’amare i fratelli come Lui ci ha amato. Un incontro con Cristo che anche è adorazione, parola poco usata. Adorare Cristo! Un progetto animato dalla creatività e dalla fantasia dello Spirito Santo, che ci spinge anche a percorrere vie nuove, con coraggio, senza fossilizzarci!”. 
I genitori siano i primi catechisti, i primi educatori della fede nella propria famiglia con la testimonianza e con la parola”.



Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/14/il_papa:_il_mondo_soffoca,_serve_l%E2%80%99ossigeno_del_vangelo_annunciato/it1-737106
del sito Radio Vaticana 

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