In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.
Convegno Ecclesiale che si svolgerà a Firenze dal 9 al
13 novembre 2015.
Papa Francesco: leggere i segni dei
tempi e parlare il linguaggio dell'amore che Gesù ci ha insegnato. Solo una Chiesa
che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le
condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede.
Ciascuno
di noi ha un patrimonio da condividere, fatto di esperienze, intuizioni,
storie: luci che possono rischiarare la strada e rendere vivo il presente
grazie alla memoria e alla speranza, nell’attesa di un futuro a cui già da ora tendiamo
insieme con l’aiuto di Dio.
Al centro dell’attenzione è sempre rimasta l’evangelizzazione, attuata in
spirito di dialogo con il contesto sociale italiano. La
Chiesa , infatti, esiste non per parlare di sé né per parlarsi
addosso, bensì per annunciare il Dio di Gesù Cristo, per parlare di Lui al mondo
e col mondo. Il Vangelo annunciato dalla
Chiesa illumina di senso il volto dell’uomo e permette di intuire le risposte
meno scontate ai suoi interrogativi più profondi (cf. Gaudium et spes 41).
“convenire”, rimetterci in cammino per
incontrarci in un luogo in cui esprimere sinfonicamente la comune e, insieme, sempre
peculiare esperienza credente di ogni Diocesi;
Cristo manifesta compiutamente l’uomo all’uomo e gli rende nota la sua altissima vocazione» (Gaudium et spes 22).
Cristo manifesta compiutamente l’uomo all’uomo e gli rende nota la sua altissima vocazione» (Gaudium et spes 22).
«Chiunque segue Cristo, uomo perfetto, diventa anche lui più uomo» (Gaudium et spes 41).
Nella croce Dio si mostra non più lontano
rispetto alla sofferenza umana, la quale assume così un significato nuovo che
consente di vincerne l’aspetto disumanizzante.
È tempo di affrontare tale crisi antropologica con la proposta di un
umanesimo profondamente radicato nell’orizzonte di una visione cristiana
dell’uomo – della sua origine creaturale e della sua destinazione finale –
ricavata dal messaggio biblico e dalla tradizione ecclesiale, e per questo
capace di dialogare col mondo. Tale relazione non può prescindere dai linguaggi
dell’oggi, compreso quello della tecnica e della comunicazione sociale, ma li
integra con quelli dell’arte, della bellezza e della liturgia.
non siamo Dio, ma siamo da Dio e, conseguentemente, per Dio.
Non possiamo più pensare: “O io, o Tu”, ma siamo spinti a riconoscere: “Io grazie a Te”.
Come hanno spiegato pensatori cristiani del primo Novecento quali Berdjaev, Gogarten, Guardini, l’umanesimo rinascimentale fu un crocevia delicato, in cui divenne evidente l’intima connessione tra la dipendenza dell’uomo da Dio e la sua capacità creativa, entrambe riflesso di quella somiglianza con Dio di cui parlala Genesi.
non siamo Dio, ma siamo da Dio e, conseguentemente, per Dio.
Non possiamo più pensare: “O io, o Tu”, ma siamo spinti a riconoscere: “Io grazie a Te”.
Come hanno spiegato pensatori cristiani del primo Novecento quali Berdjaev, Gogarten, Guardini, l’umanesimo rinascimentale fu un crocevia delicato, in cui divenne evidente l’intima connessione tra la dipendenza dell’uomo da Dio e la sua capacità creativa, entrambe riflesso di quella somiglianza con Dio di cui parla
Gesù Cristo è il
fulcro del «nuovo umanesimo»; della sua «nascita» dentro la storia comune degli uomini noi cristiani
siamo consapevoli e convinti «testimoni» (cf. Gaudium et spes 55).
Papa
Francesco, «il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile,
sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede.
Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende
possibile la strada del dialogo con tutti». L
La vera questione sociale oggi è diventata la questione antropologica: la difesa dell’integrità umana va di pari passo con la sostenibilità dell’ambiente e dell’economia, giacché i valori da preservare sul piano personale (vita, famiglia, educazione) sono pure determinanti per tutelare quelli della vita sociale (giustizia, solidarietà, lavoro).
La vera questione sociale oggi è diventata la questione antropologica: la difesa dell’integrità umana va di pari passo con la sostenibilità dell’ambiente e dell’economia, giacché i valori da preservare sul piano personale (vita, famiglia, educazione) sono pure determinanti per tutelare quelli della vita sociale (giustizia, solidarietà, lavoro).
Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro: «Annunciare il Vangelo a
tutti, vuol dire già trasformare l’uomo vecchio in un nuovo uomo».
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