NOVEMBRE: Richiamo alla nostra speranza [1]
La Chiesa ricorda in questo mese una consolante verità: la Comunione dei Santi. I fedeli ancora in viaggio onorano i fratelli che hanno già raggiunto la meta e sono nel luogo del trionfo e ricordano con preghiere e suffragi quelli che, usciti da questo mondo, stanno per ottenere definitivamente il premio, purificandosi nel regno del Purgatorio, anticamera del Paradiso.
Con la festa di tutti i Santi, la Chiesa ci insegna che lutti i cristiani sono chiamati alla santità seguendo Gesù, maestro e modello, che disse: Siate perfetti come è perfetto il Padre mio celeste”. I Santi che celebriamo nella solennità del 1° Novembre sono appunto i cristiani che, come insegna il Vaticano Il, in tutto il corso della loro terrena esistenza, hanno vissuto e perfezionato la santità ricevuta nel Battesimo. Pochi, fra essi, sono stati proclamati santi dalla Chiesa ufficialmente; si tratta di persone che, nella vita della Chiesa hanno avuto missioni particolari o sono state arricchite da Dio di particolari carismi.
La moltitudine immensa » che San Giovanni dice di aver veduto in Paradiso, è composta di ogni popolo, di ogni condizione e di ogni tempo, ed è la testimonianza gloriosa della vocazione universale dei Cristiani alla santità. Essi sono vissuti nelle stesse
condizioni in cui viviamo noi oggi; hanno dovuto superare le nostre stesse difficoltà: sono stati come nostri compagni di viaggio che sono giunti più presto di noi alla loro destinazione. Verso questa meta luminosa noi, ancora pellegrini sulla terra, affrettiamo nella speranza il nostro cammino. E’ giusto che il ricordo dei Santi ci faccia pensare alla Patria che essi hanno già raggiunto e che è per noi oggetto di viva speranza, contando anche sull’aiuto fraterno dei santi che intercedono per noi. Fissiamo il nostro
sguardo in essi per imitarli, per seguirli e per raggiungere la stessa meta. Il giorno dei morti è un giorno di mestizia nonn disperata. Il 2 Novembre non è solo data di Chiesa; è patrimonio di una civiltà. Per chi crede, però, il mistero di questa commemorazione è ben più profondo. Vi è la certezza della vittoria sulla morte raggiunta in Cristo; v’è la speranza di un incontro con Lui e con gli amici che ci hanno preceduto, la gioia di ritrovarsi come a casa per sempre, che deriva dal pensiero che, cessato il tempo, inizia l’eternità. La chiesa non è fatta soltanto di compagni di viaggio che vivono nel nostro tempo,
ma anche di coloro che sono passati quaggiù prima di noi. Ora sono lassù in Paradiso? In Purgatorio?.... Un fatto consolante è che per raggiungere il Paradiso bisogna essere purificati; e il Purgatorio ha questo scopo: diventare degni della felicità eterna.
L’Arciprete
don Angelo Mastrndrea
La Chiesa ricorda in questo mese una consolante verità: la Comunione dei Santi. I fedeli ancora in viaggio onorano i fratelli che hanno già raggiunto la meta e sono nel luogo del trionfo e ricordano con preghiere e suffragi quelli che, usciti da questo mondo, stanno per ottenere definitivamente il premio, purificandosi nel regno del Purgatorio, anticamera del Paradiso.
Con la festa di tutti i Santi, la Chiesa ci insegna che lutti i cristiani sono chiamati alla santità seguendo Gesù, maestro e modello, che disse: Siate perfetti come è perfetto il Padre mio celeste”. I Santi che celebriamo nella solennità del 1° Novembre sono appunto i cristiani che, come insegna il Vaticano Il, in tutto il corso della loro terrena esistenza, hanno vissuto e perfezionato la santità ricevuta nel Battesimo. Pochi, fra essi, sono stati proclamati santi dalla Chiesa ufficialmente; si tratta di persone che, nella vita della Chiesa hanno avuto missioni particolari o sono state arricchite da Dio di particolari carismi.
La moltitudine immensa » che San Giovanni dice di aver veduto in Paradiso, è composta di ogni popolo, di ogni condizione e di ogni tempo, ed è la testimonianza gloriosa della vocazione universale dei Cristiani alla santità. Essi sono vissuti nelle stesse
condizioni in cui viviamo noi oggi; hanno dovuto superare le nostre stesse difficoltà: sono stati come nostri compagni di viaggio che sono giunti più presto di noi alla loro destinazione. Verso questa meta luminosa noi, ancora pellegrini sulla terra, affrettiamo nella speranza il nostro cammino. E’ giusto che il ricordo dei Santi ci faccia pensare alla Patria che essi hanno già raggiunto e che è per noi oggetto di viva speranza, contando anche sull’aiuto fraterno dei santi che intercedono per noi. Fissiamo il nostro
sguardo in essi per imitarli, per seguirli e per raggiungere la stessa meta. Il giorno dei morti è un giorno di mestizia nonn disperata. Il 2 Novembre non è solo data di Chiesa; è patrimonio di una civiltà. Per chi crede, però, il mistero di questa commemorazione è ben più profondo. Vi è la certezza della vittoria sulla morte raggiunta in Cristo; v’è la speranza di un incontro con Lui e con gli amici che ci hanno preceduto, la gioia di ritrovarsi come a casa per sempre, che deriva dal pensiero che, cessato il tempo, inizia l’eternità. La chiesa non è fatta soltanto di compagni di viaggio che vivono nel nostro tempo,
ma anche di coloro che sono passati quaggiù prima di noi. Ora sono lassù in Paradiso? In Purgatorio?.... Un fatto consolante è che per raggiungere il Paradiso bisogna essere purificati; e il Purgatorio ha questo scopo: diventare degni della felicità eterna.
L’Arciprete
don Angelo Mastrndrea
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