martedì 21 ottobre 2014

Aspettare Gesù. Noi senza Cristo non abbiamo identità

I cristiani sanno aspettare e, nell’attesa, coltivano una solida speranza.
Il primo servizio che il Maestro fa ai cristiani è dare loro “l’identità”. 
Noi senza Cristo  non abbiamo identità”.
“Tutti noi sappiamo che quando non siamo in pace con le persone, c’è un muro. C’è un muro che ci divide. Ma Gesù ci offre il suo servizio di abbattere questo muro, perché possiamo incontrarci. E se siamo divisi, non siamo amici: siamo nemici. E di più ha fatto, per riconciliare tutti in Dio. Ci ha riconciliato con Dio: da nemici, amici; da estranei, figli”.
Da “gente di strada”, da persone che non erano neanche “ospiti”, a “concittadini dei Santi e familiari di Dio”.
“Aspettare Gesù. Chi non aspetta Gesù, chiude la porta a Gesù, non lo lascia fare quest’opera di pace, di comunità, di cittadinanza, di più: di nome. Ci dà un nome. Ci fa figli di Dio. Questo è l’atteggiamento di aspettare Gesù, che è dentro la speranza cristiana. Il cristiano è un uomo o una donna di speranza. Sa che il Signore verrà.  Davvero verrà, eh? Non sappiamo l’ora, come questi. Non sappiamo l’ora, ma verrà, verrà a trovarci, ma non a trovarci isolati, nemici, no. A trovarci come Lui ci ha fatto con il suo servizio: amici vicini, in pace”.
come aspetto Gesù? E prima ancora: Lo “aspetto o non lo aspetto?”:
“Io ci credo in questa speranza, che Lui verrà? Io ho il cuore aperto, per sentire il rumore, quando bussa alla porta, quando apre la porta? Il cristiano è un uomo o una donna che sa aspettare Gesù e per questo è uomo o donna di speranza. 

venerdì 17 ottobre 2014

IL CIELO IN MANO

Tu con il Tuo Spirito Santo ci hai donato la vita
ma soprattutto un’identità”, essere #cristiani.
E ai cristiani hai già donato il cielo in mano.
Ma spesso preferiamo le tenebre,
preferiamo essere tiepidi più che accesi cristiani . 
Tante volte siamo bravi solo a fare finta di essere cristiani,
Se non abbiamo  Amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé non siamo cristiani. 
solo se saremo attenti al sigillo dello Spirito Santo, alla nostra identità cristiana,noi avremo  già  in mano il Tuo cielo

VIVERE NELLA LUCE SENZA IPOCRISIA

Lo Spirito Santo è il “sigillo” di luce col quale Dio ha dato “il Cielo in mano” ai cristiani. I quali, spesse volte, si sottraggono a quella luce per una vita di penombra, di luce finta, quella che brilla nell’ipocrisia. 
Dio “non solo ci ha scelti” ma ci ha dato un modo di vivere, che è proprio un’identità”:
“La nostra identità è proprio questo sigillo, questa forza dello Spirito Santo, che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo.
 E lo Spirito Santo ha sigillato il nostro cuore e, di più, cammina con noi. 

Tuttavia ci sono le tentazioni,  “quando noi vogliamo, non cancellare l’identità, ma renderla opaca”:
“È il cristiano tiepido. È cristiano, sì, va a Messa la domenica, sì, ma nella sua vita l’identità non si vede. 
l’altro peccato, quello di cui Gesù parlava ai discepoli e abbiamo sentito: ‘Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia’. ‘Fare finta di’: io faccio finta di essere cristiano, ma non lo sono. Non sono trasparente, dico una cosa – ‘sì, sì sono cristiano’ – ma ne faccio un’altra che non è cristiana”.
una vita cristiana vissuta secondo quell’identità creata dallo Spirito Santo porta in dote, Amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. E questa è la nostra strada verso il Cielo, è la nostra strada, che incomincia il Cielo di qua. Perché abbiamo questa identità cristiana, siamo stati sigillati dallo Spirito Santo. 
Chiediamo al Signore la grazia di essere attenti a questo sigillo, a questa nostra identità cristiana, che non solo è promessa, no, già l’abbiamo in mano come caparra”.

martedì 14 ottobre 2014

AMARE IN MODO GENUINO


La nostra è una “vita cristiana di cosmetica, di apparenza
o è una vita cristiana con la fede operosa nella carità?”.
La fede non ha bisogno di apparire, ma di essere
Non ha bisogno di essere ammantata di cortesie, specie se ipocrite, quanto di un cuore capace di amare in modo genuino.
“Gesù condanna questa spiritualità della cosmetica, apparire buoni, belli, ma la verità di dentro è un’altra cosa! 
Gesù condanna le persone di buone maniere ma di cattive abitudini, quelle abitudini che non si vedono ma si fanno di nascosto

“Quello che vale è la fede. Quale fede? Quella che si ‘rende operosa per mezzo della carità’. Lo stesso discorso di Gesù al fariseo. Una fede che non è soltanto recitare il Credo: tutti noi crediamo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, nella vita eterna…. Tutti crediamo! Ma questa è una fede immobile, non operosa. Quello che vale in Cristo Gesù è l'operosità che viene dalla fede o meglio la fede che si rende operosa nella carità, cioè torna all'elemosina. Elemosina nel senso più ampio della parola: staccarsi dalla dittatura del denaro, dall’idolatria dei soldi. Ogni cupidigia ci allontana da Gesù Cristo”.

“Gesù ci consiglia questo: ‘Non suonare la tromba’. 
Il secondo consiglio: ‘Non dare soltanto quello che avanza’. 
E ci parla di quella vecchietta che ha dato tutto quello che aveva per vivere. E loda quella donna per aver fatto questo. E lo ha fatto un po’ di nascosto, forse perché si vergognava di non poter dare di più”.

lunedì 13 ottobre 2014

quando uno è in cammino, sempre trova cose nuove

Gesù parla ai dottori della legge che gli chiedono un segno e li definisce “generazione malvagia”.
“Perché questi dottori della legge non capivano i segni del tempo e chiedevano un segno straordinario ? 
Prima di tutto, perché erano chiusi. 
Erano chiusi nel loro sistema, avevano sistemato la legge benissimo, un capolavoro. T
utti gli ebrei sapevano che cosa si poteva fare, che cosa non si poteva fare, fino a dove si poteva andare. Era tutto sistemato. E loro erano sicuri lì”.
Avevano dimenticato che Dio è il Dio della legge, ma è il Dio delle sorprese” 
che Dio è sempre nuovo; mai rinnega se stesso, mai dice che quello che aveva detto era sbagliato, mai, ma ci sorprende sempre. 
E loro non capivano e si chiudevano in quel sistema fatto con tanta buona volontà e chiedevano a Gesù: ‘Ma, fai un segno!’. E non capivano i tanti segni che faceva Gesù e che indicavano che il tempo era maturo. Chiusura! 
Secondo, avevano dimenticato che loro erano un popolo in cammino. In cammino! 
E quando ci si incammina, quando uno è in cammino, sempre trova cose nuove, cose che non conosceva”.

La vita è un cammino verso la pienezza di Gesù Cristo, quando verrà la seconda volta”. 
 Se la legge non porta a Gesù Cristo è morta. E per questo Gesù li rimprovera di essere chiusi, di non essere capaci di conoscere i segni dei tempi, di non essere aperti al Dio delle sorprese”:
io sono attaccato alle mie cose, alle mie idee, chiuso? 
O sono aperto al Dio delle sorprese? 
 Sono una persona ferma o una persona che cammina? 

giovedì 9 ottobre 2014

Dio così non esiste! Esiste il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo

è proprio della misericordia di Dio non solo perdonare 
 ma essere generoso e dare di più e di più… 
 Gesù “mostra ai discepoli cosa sia la preghiera. 
E’ come un uomo che si reca a mezzanotte da un amico per chiedere qualcosa. 
Nella vita “ci sono amici d’oro” che davvero danno tutto. “Ce ne sono altri più o meno buoni”, ma la Bibbia ci dice ‘uno, due o tre…  non di più!’. Poi, gli altri sono amici, ma non come questi”. E anche se siamo importuni e invadenti “il legame di amicizia fa che ci sia dato quello che noi chiediamo”. 
“Gesù fa un passo avanti e parla del Padre: ‘Quale padre tra di voi, se un figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?’ … ‘Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre del cielo!’”.
non solo l’amico che ci accompagna nel cammino della vita ci aiuta e ci dà quello che noi chiediamo: anche il Padre del cielo” che “ci ama tanto e del quale Gesù ha detto che si preoccupa di dare da mangiare agli uccellini del campo. Gesù vuole risvegliare la fiducia nella preghiera” e dice: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”. 
la preghiera: chiedere, cercare il come e bussare al cuore di Dio
 E il Padre “darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono
“Questo è il dono, questo è il di più di Dio. Dio mai ti dà un regalo, una cosa che gli chiedi così, senza incartarlo bene, senza qualcosa di più che lo faccia più bello. 
E quello che il Signore, il Padre ci dà di più è lo Spirito: il vero dono del Padre è quello che la preghiera non osa sperare. 
‘Io chiedo questa grazia; chiedo questo, busso e prego tanto… Soltanto spero che mi dia questo’. E Lui che è Padre, mi dà quello e di più: il dono, lo Spirito Santo”.
“La preghiera si fa con l’amico, che è il compagno di cammino della vita, si fa col Padre e si fa nello Spirito Santo. L’amico è Gesù”:
“E’ Lui che ci accompagna e ci insegna a pregare. E la nostra preghiera deve essere così, trinitaria. Tante volte: ‘Ma lei crede?’: ‘Sì! Si!’; ‘In che crede?’; ‘In Dio!’; ‘Ma cosa è Dio per lei?’; ‘Dio, Dio!’. Ma Dio non esiste: non scandalizzatevi!
 Dio così non esiste! Esiste il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: sono persone, non sono un’idea nell’aria… 
Questo Dio spray non esiste! Esistono persone! Gesù è il compagno di cammino che ci dà quello che chiediamo; il Padre che ha cura di noi e ci ama; e lo Spirito Santo che è il dono, è quel di più che dà il Padre, quello che la nostra coscienza non osa sperare”.

mercoledì 8 ottobre 2014

DIO NON SONO DEGNO DI CHIAMARTI PAPA'

DIO NON SONO DEGNO DI CHIAMARTI PAPA'

troppe volte ho infangato il tuo nome

e come il figliol prodigo ho sprecato i tuoi doni per cercare il mio regno.

Poche volte ho realizzato la Tua carità,
fatta di gioia vera che passa attraverso la croce.

Ma seppur incapace di essere autentico cristiano,
pronto ad offendere più che a perdonare,
pronto a cadere in tentazione
più che a vivere la tua carità,
sia fatta la Tua volontà.

Si, Padre Misericordioso,
Tu continui ad ammarmi
pur se faresti meglio ad abbandonarmi,
continui a sfamarmi
anche se non mi guadagno il pane quotidiano.

Tu continui ad accogliermi in un abbraccio caldissimo
anche quando mi comporto malissimo.
Padre, perdonami se per vie del male
continuo ad andare
pur quando vorrei di più amare.

Ma si Padre sia fatta la Tua volontà
proprio così

MIO PADRE NOSTRO
scritto a un campo scuola a Cagno (Calabria) il 17 agosto 1995)

martedì 7 ottobre 2014

una grazia d’amore


Il Signore “ha scelto il suo popolo e lo ha accompagnato durante il cammino nel deserto, durante tutta la vita”.
 “Noi siamo stati scelti: E’ una grazia d’amore”.
“Paolo  fa memoria del suo cammino, e così incomincia a fare memoria dall’inizio”:
“Questa abitudine di fare memoria della nostra vita non è molto comune tra di noi. Dimentichiamo le cose, viviamo nel momento e poi dimentichiamo la storia. E ognuno di noi ha una storia: una storia di grazia, una storia di peccato, una storia di cammino, tante cose… E fa bene pregare con la nostra storia. Uno lo fa Paolo, che racconta un pezzo della sua storia ma in genere dice: ‘Lui mi ha scelto! Lui mi ha chiamato! Lui mi ha salvato! Lui è stato il mio compagno di cammino…’”.
Fare memoria sulla propria vita è dare gloria a Dio. Fare memoria sui nostri peccati, dai quali il Signore ci ha salvati, è dare gloria a Dio”. 
‘Sono stato peccatore, ma Cristo Crocifisso mi ha salvato’ e si vantava di Cristo. Questa era la memoria di Paolo. Questa è la memoria che noi siamo invitati dallo stesso Gesù a fare”:
“Quando Gesù dice a Marta: ‘Tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore’. Cioè? Sentire il Signore e fare memoria. Non si può pregare ogni giorno come se noi non avessimo storia. Ognuno di noi ha la sua. E con questa storia nel cuore andiamo alla preghiera, come Maria. Ma tante volte siamo distolti, come Marta, dai lavori, dalla giornata, dal fare quelle cose che dobbiamo fare, e dimentichiamo questa storia”.
La nostra relazione con Dio incomincia “quando Dio, dall’eternità, ci ha guardati e ci ha scelto. Nel cuore di Dio, lì incomincia”:
“Fare memoria della nostra scelta, quella che Dio ha fatto su di noi. Fare memoria del nostro cammino di alleanza. Questa alleanza è stata rispettata, o no? Eh no: siamo peccatori e facciamo memoria, e fare memoria della promessa che fa Dio e mai delude, che è la nostra speranza. Questa è la vera preghiera”.
 Salmo 138: “Signore, tu mi scruti e mi conosci. Tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo. Intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo”. 
pregare è fare memoria davanti a Dio della nostra storia. Perché la nostra storia è la storia dell’amore suo verso di noi”.

venerdì 3 ottobre 2014

come voglio essere salvato?


L’unico desiderio di Dio è di salvare l’umanità, 
ma il problema è che è spesso l’uomo a voler dettare le regole della salvezza. 
È il paradosso drammatico di tante pagine della Bibbia che arriva al suo culmine nella vicenda terrena di Cristo. 
“E’ il dramma della resistenza ad essere salvati”, innescato dai capi del popolo:
“È proprio la classe dirigente quella che chiude le porte al modo col quale Dio vuole salvarci. E così si capiscono i dialoghi forti di Gesù con la classe dirigente del suo tempo: litigano, lo mettono alla prova, gli tendono trappole per vedere se cade, perché è la resistenza a essere salvati. Gesù dice loro: ‘Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?’; ‘Vogliamo fare la salvezza a modo nostro!’. E’ sempre questa chiusura al modo di Dio”.

Il “popolo credente” capisce e “accetta” la salvezza portata da Gesù.
 come voglio io essere salvato? A modo mio? Al modo di una spiritualità, che è buona, che mi fa bene, ma che è fissa, ha tutto chiaro e non c’è rischio? O al modo divino, cioè sulla
 strada di Gesù che sempre ci sorprende, che sempre ci apre le porte a quel mistero dell’Onnipotenza di Dio, che è la misericordia e il perdono?”.

“Credo che Gesù sia il Maestro che ci insegna la salvezza, o vado dappertutto ad affittare guru che me ne insegnino un’altra? Un cammino più sicuro o mi rifugio sotto il tetto delle prescrizioni e dei tanti comandamenti fatti da uomini? E così mi sento sicuro e con questa - è un po’ duro dire questo - sicurezza compro la mia salvezza, che Gesù dà gratuitamente con la gratuità di Dio? 
io resisto alla salvezza di Gesù?”.

NUOVA VITA

i dati diffusi ieri (2 ott 2014) parlano di ben 62.000 nascite in meno nel 2013 in #Italia.
Non è certo una bella notizia, significherà che tra due anni ci saranno circa 3.000 classi in meno, solo per fare un piccolo esempio di #decrescita.
Ma per fortuna una giovane ragazza, non ancora sposata, porta nel suo grembo una NUOVA VITA.
Lei e il ragazzo sono studenti universiari, il nascituro non avrà subito genitori con lavoro, ma avrà una mamma, un   papà e nonni giovani

ambiguità

Ieri (giov 2 ott 2014) ho ascoltato due studenti e un professore di teologia esprimerele le loro opinioni su Papa Francesco.
Il primo studente non vede l'ora che termini questo pontificato, in quanto "papa Francesco fa delle affermazioni tutte ambigue e non è chiaro e forse su tematiche circa omosessualità".
Il secondo studente affermava di amare papa Franscesco, e condividere tutto, "tranne la sua apertura sugli immigrati".
e Poi il prof di teologia che affermava, riportando una citazione di papa Francesco che "in quel caso era l'unica volta che è stato preciso".
tre opinioni, LIBERE, legittime, ma giudizi che non condivido.
circa l'ambiguità delle affermazioni di papa Francesco, forse queste sono nelle orecchie di chi ascolta più che nella parole del pontefice, credibile per la sua #COERENZA.
Circa il condividere tutto tranne la l'apertura  (di #cuore) agli immigrati sarebbe come buttare  a mare tutto il pontificato in #uscita verso le #periferie esistenziali e non.
Infine l'affermare, da parte di un professore di teologia, che solo in un caso papa Francesco si sia espresso con chiarezza, probabilmente è solo una sua personale opinione.
tre libere opinioni, che personalmente non condivido.
forza e avanti #papaFrancesco

giovedì 2 ottobre 2014

l'angelo nostro compagno di viaggio


L’angelo custode esiste, non è una dottrina fantasiosa, ma un compagno che Dio ci ha posto accanto nel cammino della nostra vita:.
Dio ha messo al nostro fianco un angelo per custodirci
Gesù insegna il vero atteggiamento, quello dei bambini: “la docilità, il bisogno di consiglio, il bisogno di aiuto, perché il bambino è proprio il segno del bisogno di aiuto, di docilità per andare avanti …
Quelli che sono più vicini all’atteggiamento di un bambino, sono “più vicini alla contemplazione del Padre”. Ascoltano con cuore aperto e docile l’angelo custode:
Tutti noi abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose
 ‘Ma … questo … dovrei fare così, questo non va, stai attento …’: tante volte! E' la voce di questo nostro compagno di viaggio. Essere sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli, e per questo dare ascolto alla sua voce, non ribellarci … Perché la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo; è la superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel Paradiso terrestre: la stessa. Non ribellarti: segui i suoi consigli”.
“Nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo, c’è sempre “questo compagno”:
 Cacciare via il compagno di cammino è pericoloso, perché nessun uomo, nessuna donna può consigliare se stesso. Io posso consigliare un altro, ma non consigliare me stesso. C’è lo Spirito Santo che mi consiglia, c’è l’angelo che mi consiglia. Per questo, abbiamo bisogno. 
 Gesù ha detto: ‘Io mando un angelo davanti a te per custodirti, per accompagnarti nel cammino, perché non sbagli’”.

com’è il rapporto con il mio angelo custode?
 Lo ascolto? 
Gli dico buongiorno, al mattino? 
Gli dico: ‘Custodiscimi durante il sonno?’. 
Parlo con lui? 
 Gli chiedo consiglio?