“Chi
fa l’evangelizzazione è Dio”.
La burocratizzazione nella Chiesa
può ostacolare l’accostarsi delle persone a Dio. Tre qualità cristalline di un cristiano:
docilità allo Spirito, dialogo, fiducia nella grazia. senza docilità alla voce di Dio nessuno
può evangelizzare, nessuno può annunziare Gesù Cristo: in linea di
massima, annuncerà se stesso.
“Non si può
evangelizzare senza il dialogo. Non si può. Perché tu devi partire
proprio da dove è la persona che deve essere evangelizzata. E quanto
importante è questo. ‘Ma, padre, si perde tanto tempo, perché ognuno ha
la sua storia, viene con questo, le sue idee...’. E perde il tempo… Più
tempo ha perso Dio nella creazione del mondo e l’ha fatta bene! Il
dialogo. Perdere il tempo con l’altra persona, perché quella persona è
quella che Dio vuole che tu evangelizzi, che tu gli dia la notizia di
Gesù è più importante. Ma come è, non come deve essere: come è adesso”.
Le
parole di Filippo suscitano nel ministro etiope il desiderio di essere
battezzato e al primo corso d’acqua lungo la strada così avviene.
Filippo amministra il Battesimo all’etiope, “lo porta –
nelle mani di Dio, della sua grazia”. E a sua volta il ministro sarà in grado di generare la fede. “Pensiamo a questi tre momenti
dell’evangelizzazione: la docilità per evangelizzare; fare quello che
Dio manda, secondo il dialogo con le persone - ma nel dialogo, si parte
da dove loro stanno - e terzo, affidarsi alla grazia: è più importante
la grazia che tutta la burocrazia.
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