La speranza cristiana è imbattibile, perché il peggiore dei mali non può recidere il legame d’amore tra Dio e l’uomo, men che mai la morte, che è una porta verso la vita e non un ponte che crolla tra una esistenza alle spalle e un abisso buio e sconosciuto di fronte. Niente, afferma l’Apostolo Paolo, “potrà separarci dall’amore di Dio”. E in questa medesima, rocciosa convinzione riposa “il motivo più profondo, invincibile della fiducia e della speranza cristiane”:
“Anche le potenze demoniache, ostili all’uomo, si arrestano impotenti di fronte all’intima unione d’amore tra Gesù e chi lo accoglie con fede. Questa realtà dell’amore fedele che Dio ha per ciascuno di noi ci aiuta ad affrontare con serenità e forza il cammino di ogni giorno, che a volte è spedito, a volte invece è lento e faticoso. Solo il peccato dell’uomo può interrompere questo legame; ma anche in questo caso Dio lo cercherà sempre, lo rincorrerà per ristabilire con lui un’unione che perdura anche dopo la morte, anzi, un’unione che nell’incontro finale con il Padre raggiunge il suo culmine”.
“Che cosa ne sarà della sua vita, del suo lavoro, del suo servizio nella Chiesa?”: tutti loro “sono nelle mani di Dio”, laddove “la mano è segno di accoglienza e di protezione”, di “un rapporto personale di rispetto e di fedeltà”:
“Tutto di loro è ben custodito e non sarà corroso dalla morte. Sono nelle mani di Dio i loro giorni intessuti di gioie e di sofferenze, di speranze e di fatiche, di fedeltà al Vangelo e di passione per la salvezza spirituale e materiale . A Dio interessa questa carità e questa dedizione, non i limiti umani contro i quali si deve lottare per testimoniare entrambe:
“Anche i peccati, i nostri peccati, sono nelle mani di Dio; quelle mani sono misericordiose, mani ‘piagate’ d’amore. Non per caso Gesù ha voluto conservare le piaghe nelle sue mani per farci sentire la sua misericordia. E questa è la nostra forza e la nostra speranza. Questa realtà, piena di speranza, è la prospettiva della risurrezione finale, della vita eterna, alla quale sono destinati ‘i giusti’, coloro che accolgono la Parola di Dio e sono docili al suo Spirito”.
"Preghiamo anche per noi, che il Signore ci prepari a questo incontro. Non sappiamo la data, però l’incontro ci sarà!"
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/11/04/il_papa_ricorda_cardinali_e_vescovi_morti_nel_corso_dellanno:_il/it1-743371
del sito Radio Vaticana
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