giovedì 1 ottobre 2015

GIOIA E NOSTALGIA

        pianto di gioa. cuore che ha nostalgia

Il popolo di Israele dopo lunghi anni di deportazione ritorna a Gerusalemme, negli anni a Babilonia, il popolo sempre ricordava la propria patria. Dopo tanti anni arriva  il giorno del ritorno, della ricostruzione di Gerusalemme e il popolo“era gioioso ma piangeva, e sentiva la Parola di Dio; aveva gioia, ma anche pianto, tutto insieme”.


Questo popolo non soltanto aveva trovato la sua città, questo popolo al sentire la Legge, trovò la sua identità, e per questo era gioioso e piangeva”:

“Ma piangeva di gioia, piangeva perché aveva incontrato la sua identità, aveva ritrovato quell’identità che con gli anni di deportazione un po’ si era persa.
Non vi rattristate - dice Neemia – perché la gioia del Signore è la vostra forza’.

Solo in Dio troviamo la nostra vera identità .. “Quando tu hai perso quello che era tuo, la tua casa, quello che era proprio tuo  ti viene questa nostalgia e questa nostalgia ti porta di nuovo a casa tua. La nostalgia della propria identità lo aveva portato a trovarla.
 oggi: ‘Sono tranquillo, contento, non ho bisogno di niente – spiritualmente nel mio cuore? La mia nostalgia si è spenta?’
 Un cuore che non ha nostalgia, non conosce la gioia. E la gioia, proprio, è la nostra forza: la gioia di Dio. Un cuore che non sa cosa sia la nostalgia, non può fare festa. E tutto questo

“Chiediamoci come è la nostra nostalgia di Dio: siamo contenti, stiamo felici così, o tutti i giorni abbiamo questo desiderio di andare avanti? Che il Signore ci dia questa grazia: che mai, mai, mai, si spenga nel nostro cuore la nostalgia di Dio”.

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