sintesi omelia papa Francesc 8 ottobre 2015
I “superbi” pur “facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti?”:
“Quante volte noi vediamo questa realtà in gente cattiva, in gente
che fa del male e che sembra che nella vita le vada bene: sono felici,
hanno tutto quello che vogliono, non manca loro niente. Perché Signore?
Perché a chi
non importa niente né di Dio né degli altri, che è una persona ingiusta
pure cattiva, gli va bene tutto nella sua vita, ha tutto quello che
vuole e noi che vogliamo fare del bene abbiamo tanti problemi?”.
“beato” l’uomo “che non entra
nel consiglio dei malvagi” e che “trova la sua gioia” nella “legge del
Signore”.
“Adesso non vediamo i frutti di questa gente che soffre, di questa
gente che porta la croce, come quel Venerdì Santo e quel Sabato Santo
non si vedevano i frutti del Figlio di Dio Crocifisso, delle sue
sofferenze. E tutto quello che farà, riuscirà bene.
E cosa dice il Salmo
sui malvagi, su quelli che noi pensiamo vada tutto bene? ‘Non così, non
così malvagi, ma come pula che il vento disperde. Perché il Signore
veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina’”.
Una rovina senza
scampo.
“Dei malvagi, nel Libro della Memoria di Dio, non
c’è nome: è un malvagio, è un truffatore, è uno sfruttatore… Non hanno
nome, soltanto hanno aggettivi. Invece, tutti quelli che cercano di
andare sulla strada del Signore, saranno con suo Figlio, che ha il nome,
Gesù Salvatore. Ma un nome difficile da capire, anche inspiegabile per
la prova della croce e per tutto quello che Lui ha sofferto per noi”.
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