martedì 9 dicembre 2014
la gioa della chiesa
“Aprire le porte alla consolazione del Signore”.
La stessa presenza del Signore consola”. Una consolazione che c’è anche nella tribolazione.
“noi, al solito, fuggiamo dalla consolazione; abbiamo sfiducia; siamo più comodi nelle nostre cose, più comodi anche nelle nostre mancanze, nei nostri peccati.
“quando viene lo Spirito e viene la consolazione ci porta ad un altro stato che noi non possiamo controllare: è proprio l’abbandono nella consolazione del Signore”.
“la consolazione più forte è quella della misericordia e del perdono”.
lasciatevi consolare dal Signore, è l’unico che può consolarci.
“La gioia di uscire per cercare i fratelli e le sorelle che sono lontani: questa è la gioia della Chiesa.
Lì la Chiesa diventa madre, diventa feconda”:
“Quando la Chiesa non fa questo, quando la Chiesa si ferma in se stessa, si chiude in se stessa, forse si è ben organizzata, un organigramma perfetto, tutto a posto, tutto pulito, ma manca gioia, manca festa, manca pace, e così diventa una Chiesa sfiduciata, ansiosa, triste, una Chiesa che ha più di zitella che di madre, e questa Chiesa non serve, è una Chiesa da museo. La gioia della Chiesa è partorire; la gioia della Chiesa è uscire da se stessa per dare vita; la gioia della Chiesa è andare a cercare quelle pecore che sono smarrite; la gioia della Chiesa è proprio quella tenerezza del pastore, la tenerezza della madre”.
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