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venerdì 29 aprile 2016
strada di luce
Limpidi, come Dio, non avere doppiezza di vita – luce di facciata e tenebre nel cuore – perché Dio è solamente luce.
Cammina nella luce
“Se diciamo di non avere peccato, facciamo di Dio un bugiardo”, dire una cosa e farne un’altra, no? Sempre la tentazione… La menzogna noi sappiamo da dove viene: nella Bibbia, Gesù chiama il diavolo ‘padre della menzogna’, il bugiardo. E per questo, con tanta dolcezza, con tanta mitezza, questo nonno dice alla Chiesa ‘adolescente’, alla Chiesa 'ragazza': ‘Non essere bugiarda! Tu sei in comunione con Dio, cammina alla luce. Fa opere di luce, non dire una cosa e farne un’altra, non la doppia vita e tutto questo”.
“Se diciamo di non avere peccato, facciamo di Dio un bugiardo”, dire una cosa e farne un’altra, no? Sempre la tentazione… La menzogna noi sappiamo da dove viene: nella Bibbia, Gesù chiama il diavolo ‘padre della menzogna’, il bugiardo. E per questo, con tanta dolcezza, con tanta mitezza, questo nonno dice alla Chiesa ‘adolescente’, alla Chiesa 'ragazza': ‘Non essere bugiarda! Tu sei in comunione con Dio, cammina alla luce. Fa opere di luce, non dire una cosa e farne un’altra, non la doppia vita e tutto questo”.
Più grande dei nostri peccati
non peccare, “ma se lo qualcuno lo ha fatto, non si scoraggi”: “Abbiamo un Paraclito, una parola, un avvocato, un difensore presso il Padre: è Gesù Cristo, il Giusto. Lui ci giustifica, Lui ci dà la grazia.
non peccare, “ma se lo qualcuno lo ha fatto, non si scoraggi”: “Abbiamo un Paraclito, una parola, un avvocato, un difensore presso il Padre: è Gesù Cristo, il Giusto. Lui ci giustifica, Lui ci dà la grazia.
Trasparenti e nella verità La misericordia di Dio, è la grandezza di Dio”. Sa che “siamo niente”, che soltanto “da Lui” viene la forza e dunque “sempre ci aspetta: “Non andare con un piede nella luce e l’altro nelle tenebre. Non essere bugiardi. E l’altra: tutti abbiamo peccato. Nessuno può dire: ‘Questo è un peccatore; questa è una peccatrice. Io, grazie a Dio, sono giusto’. No, soltanto uno è Giusto, quello che ha pagato per noi. E se qualcuno pecca, Lui ci aspetta, ci perdona, perché è misericordioso e sa bene di che siamo plasmati e ricorda che noi siamo polvere.
omelia papa Francesco 29.4.16
giovedì 28 aprile 2016
diario di oggi 28416
dopo due anni le prime parole a scuola
festa per tutti
domani ciambella.
oggi prima notte nella nuova stanzetta.
si dice che è pittore, ma si tratta solo di un semplice imbianchino.
posizionati pannelli in polistirolo anti umidità.
visita di Teresa con un bel dono per la "pagnotella".
aumentano la tari, tassa per l'immondizia e maggiori saranno gli evasori della stessa.
festa per tutti
domani ciambella.
oggi prima notte nella nuova stanzetta.
si dice che è pittore, ma si tratta solo di un semplice imbianchino.
posizionati pannelli in polistirolo anti umidità.
visita di Teresa con un bel dono per la "pagnotella".
aumentano la tari, tassa per l'immondizia e maggiori saranno gli evasori della stessa.
strada nuova
Il protagonista della Chiesa” è lo Spirito Santo, è Lui che dal primo momento ha dato la forza agli apostoli di proclamare il Vangelo, lo Spirito fa tutto, porta la Chiesa avanti, anche “con i suoi problemi”, anche “quando scoppia la persecuzione” è Lui “che dà la forza ai credenti per rimanere nella fede”, anche nei momenti “di resistenze e di accanimento dei dottori della legge”.
Lo Spirito metteva i cuori su una strada nuova
Chi ha paura di ascoltare non ha lo Spirito nel cuore
Ascoltare, non avere paura di ascoltare. Quando uno ha paura di ascoltare, non ha lo Spirito nel suo cuore. Ascoltare: ‘Tu che pensi e perché?’.
Ascoltare con umiltà.
novità mondane e novità dello Spirito
I pagani convertiti non sono obbligati alla circoncisione. E' una decisione comunicata attraverso una lettera in cui “il protagonista è lo Spirito Santo”. Infatti, i discepoli affermano:
“Lo Spirito Santo e noi abbiamo deciso…”. Questa è la strada della Chiesa “davanti alle novità, non le novità mondane, come sono le mode dei vestiti”, ma “le novità, le sorprese dello Spirito, perché lo Spirito sempre ci sorprende. E come risolve la Chiesa questo? Come affronta questi problemi, per risolverli? Con la riunione, l’ascolto, la discussione, la preghiera e la decisione finale”:
“Questa è la strada della Chiesa fino ad oggi. E quando lo Spirito ci sorprende con qualcosa che sembra nuova o che ‘mai si è fatto così’, ‘si deve fare così’, pensate al Vaticano II, alle resistenze che ha avuto il Concilio Vaticano II,
la strada della Chiesa è questa: riunirsi, unirsi insieme, ascoltarsi, discutere, pregare e decidere. E questa è la cosiddetta sinodalità della Chiesa, nella quale si esprime la comunione della Chiesa. E chi fa la comunione? E’ lo Spirito! Un’altra volta il protagonista. Cosa ci chiede il Signore? Docilità allo Spirito. Cosa ci chiede il Signore? Non avere paura, quando vediamo che è lo Spirito che ci chiama”.
La Chiesa sin dall'inizio ha affrontato le sorprese dello Spirito
“Lo Spirito delle volte ci ferma”, come ha fatto con San Paolo, per farci andare da un’altra parte, “non ci lascia soli”, “ci dà il coraggio, ci dà la pazienza, ci fa andare sicuri sulla strada di Gesù, ci aiuta a vincere le resistenze e ad essere forti nel martirio”.
“Lo Spirito delle volte ci ferma”, come ha fatto con San Paolo, per farci andare da un’altra parte, “non ci lascia soli”, “ci dà il coraggio, ci dà la pazienza, ci fa andare sicuri sulla strada di Gesù, ci aiuta a vincere le resistenze e ad essere forti nel martirio”.
sintesi omelia 28 aprile 2016 papa Francesco
mercoledì 27 aprile 2016
amare è un'altra strada
«Chi è mio prossimo?»
vuole una regola chiara che gli permetta di classificare gli altri in “prossimo” e “non-prossimo”, in quelli che possono diventare prossimi e in quelli che non possono diventare prossimi.
E Gesù risponde con una parabola, che mette in scena un sacerdote, un levita e un samaritano. I primi due sono figure legate al culto del tempio; il terzo è un ebreo scismatico, considerato come uno straniero, pagano e impuro, cioè il samaritano.
Sulla strada da Gerusalemme a Gerico il sacerdote e il levita si imbattono in un uomo moribondo, che i briganti hanno assalito, derubato e abbandonato. La Legge del Signore in situazioni simili prevedeva l’obbligo di soccorrerlo, ma entrambi passano oltre senza fermarsi.
Erano di fretta… Vanno per un’altra strada e non si avvicinano.
Non è automatico che chi frequenta la casa di Dio e conosce la sua misericordia sappia amare il prossimo.
Puoi conoscere tutta la Bibbia, tu puoi conoscere tutte le rubriche liturgiche, tu puoi conoscere tutta la teologia, ma dal conoscere non è automatico l’amare: l’amare ha un’altra strada.
Non esiste vero culto se esso non si traduce in servizio al prossimo.
Ignorare la sofferenza dell’uomo, cosa significa? Significa ignorare Dio!
Il samaritano, ebbe compassione”, cioè il cuore, le viscere, si sono commosse!
Il cuore del samaritano era sintonizzato con il cuore stesso di Dio.
La “compassione” è una caratteristica essenziale della misericordia di Dio. Dio ha compassione di noi. Patisce con noi, le nostre sofferenze Lui le sente. Compassione significa “compartire con”. Il verbo indica che le viscere si muovono e fremono alla vista del male dell’uomo.
Io credo che il Signore ha compassione di me, così come sono, peccatore, con tanti problemi e tanti cose?”.
La compassione, l’amore, non è un sentimento vago, ma significa prendersi cura dell’altro fino a pagare di persona.
Significa compromettersi compiendo tutti i passi necessari per “avvicinarsi” all’altro fino a immedesimarsi con lui: «amerai il tuo prossimo come te stesso». Ecco il Comandamento del Signore.
Tu puoi diventare prossimo di chiunque incontri nel bisogno, e lo sarai se nel tuo cuore hai compassione, cioè se hai quella capacità di patire con l’altro.
Questa parabola è uno stupendo regalo per tutti noi, e anche un impegno! A ciascuno di noi Gesù ripete ciò che disse al dottore della Legge: «Va’ e anche tu fa’ così» (v. 37). Siamo tutti chiamati a percorrere lo stesso cammino del buon samaritano, che è figura di Cristo: Gesù si è chinato su di noi, si è fatto nostro servo, e così ci ha salvati, perché anche noi possiamo amarci come Lui ci ha amato, allo stesso modo.
udienza papa Francesco 27 aprile 2016
Etichette:
compassione patire prossimo amore
martedì 26 aprile 2016
Annuncio, intercessione, speranza.
Tre dimensioni della vita cristiana: “annuncio, intercessione, speranza”, devono contraddistinguere la vita di un credente. Il cuore dell’annuncio per un cristiano è che Gesù è morto ed è risorto per noi, per la nostra salvezza.
Annunciare Gesù anche a costo della vita, come fecero gli Apostoli
anche con la vita, con il sangue.
anche con la vita, con il sangue.
“Quando Giovanni e Pietro sono stati portati al Sinedrio, dopo la guarigione dello storpio, e i sacerdoti hanno proibito loro di parlare di questo nome di Gesù, della Resurrezione, loro con tutto il coraggio, con tutta la semplicità dicevano: ‘Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’, l’annuncio.
Questo è l’annuncio della vita cristiana: Cristo è vivo! Cristo è risorto! Cristo è fra noi nella comunità, ci accompagna nel cammino”.
durante Cena del Giovedì Santo gli Apostoli erano tristi, Gesù dice: “Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Vado a prepararvi un posto”. Gesù è l’intercessore fra il Padre e noi”.
La terza dimensione del cristiano: la speranza.
“Il cristiano è una donna, è un uomo di speranza, che spera che il Signore torni”. Questa è la speranza cristiana”:
“Possiamo domandarci, ognuno di noi: com’è l’annuncio nella mia vita? Com’è il mio rapporto con Gesù che intercede per me? E com’è la mia speranza? Ci credo davvero che il Signore è risorto? Credo che prega per me il Padre? Credo davvero che il Signore tornerà, verrà?
credo nell’annuncio? Credo nell’intercessione? Sono un uomo o una donna di speranza?”.
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