venerdì 8 maggio 2015

leggere i media (prima parte)

la “comunicazione sociale” con l’ottica della “fede cristiana"

La “via da seguire” è quella della VERITÀ, che richiede sia ai “produttori” sia ai “consumatori” d
1. rispetto della cosa comunicata e del modo con cui viene comunicata
2.  la cosciente comprensione del messaggio ricevuto e la corretta valutazione morale del suo significat
3.  la coerenza delle proprie azioni con la fede cristiana... 

significa conoscere i “codici espressivi” (di natura linguistica) e le “strutture iconiche” (di natura semiologica) per poter rispettare la comunicazione, tanto per chi la “produce” quanto per chi la  decodifica (RECETTORE: il pubblico).

      Pap Giovanni Paolo II, in occasione della XXV^ GIORNATA MONDIALE DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE (13 ottobre 1991) ricorda ai fedeli che «Da molto tempo la Chiesa ritiene che i media siano da considerare dei Doni di Dio» e subito dopo precisa che in quanto tali il loro fine è «lo stesso dei mezzi di comunicazione più tradizionali (il gesto, il disegno, le parole e la scrittura): avvicinarci l’un l’altro più intimamente nella fratellanza e nella mutua comprensione, ed aiutarci a progredire nella ricerca del nostro destino umano»;
 «l’uso dei mezzi di comunicazione (oggi) così potenti (...) richiede in tutti coloro che ne sono coinvolti (produttori e fruitori) un alto senso di responsabilità (di competenza, conoscenza ed uso)... Se essi (i media) adempiono o non allo scopo per il quale ci sono stati dati, dipende in larga misura dalla saggezza con la quale se ne fa uso. (...) In questo quadro, ogni membro della famiglia dell’uomo, dal più semplice consumatore al più grande produttore di programmi, ha una responsabilità individuale».
     

       Il Cardinale Martini ha evidenziando sia la provvidenzialità del progresso massmediale, sia la difficoltà di approccio a questi strumenti.

«Il problema sorge - osserva Padre Taddei - dalla presunta “obiettività informativa ... va da sé, allora, che il “mito dell’informazione obiettiva” va un po’ rivisto» (2).
 
     “informazione”  significa “mettere in forma, dare forma o far prendere forma”. La televisione (il cinema o la stampa) è uno strumento informativo che tende a “formare” dei “contenuti mentali”. 

  la televisione è un dono di Dio,  come tale deve essere usata.  

      Comunicare è un’attività essenziale per l’esistenza e lo sviluppo dell’umanità. Capire la comunicazione è altrettanto essenziale. 
 non dobbiamo mai dimenticare che, per esprimere i contenuti di un evento, il “linguaggio dell’immagine (tecnica), in special modo quella riprodotta dalla TV, si avvale, contemporaneamente, del “contenuto concettuale” (tipico della tradizione orale) e della descrizione figurativa (di natura grafica). La comunicazione con l’immagine è sempre avvolta da questa doppia patina informativa che costituisce, per un verso, l’interpretazione ideologica (che concettualizza l’ideologia di riferimento), e, per l’altro, la riproduzione idealogica (che determina l’idea che, di quell’avvenimento, l’autore dell’immagine si è fatta) (5).
     
 con la “comunicazione audiovisiva” siamo di fronte al “veicolo” che trasporta, clandestinamente, l’esistenzialità dell’autore del segno e, proprio perché il trasporto avviene in modo clandestino, ci si rende conto dei suoi malefici effetti solo a cose accadute (6) 





  È necessario, fin dai primi anni di scolarizzazionei nsegnare a “leggere i media"
      Ha scritto il Papa, la comunicazione di massa «ha creato una nuova cultura- la quale -più che dai contenuti, nasce dal fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi, nuove tecniche- tipiche della comunicazione contemporanea, -e nuovi linguaggi psicologici». Questo nuovo linguaggio, tocca anche l’educazione religiosa. Al riguardo ha precisato che «l’evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dall’influsso dei massmedia» (7).
 

 
NOTE E BIBLIOGRAFIA
 
1)       Sulle disposizioni della Chiesa sulla Comunicazione Sociale e la Sua Missione si vedano. INTER MIRIFICA –Decreto conciliare sugli strumenti di comunicazione sociale- Edizioni Paoline; COMMUNIO ET PROGRESSIO –Istruzione pastorale sulla comunicazione sociale- Edizioni Paoline; IL DOVERE PASTORALE DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE –Nota della commissione della CEI a vent’anni dal decreto conciliare “Inter Mirifica”- Edizioni Paoline; CRITERI DI COLLABORAZIONE ECUMENICA ED INTERRELIGIOSA NEL CAMPO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI –Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali- Edizioni Paoline; AETATIS NOVAE –Istruzione pastorale sulle comunicazioni sociali nel 20 anniversario della “Communio et Progressio”- Edizioni Paoline; in modo particolare, la lettera di Giovanni Paolo II, REDEMPTORIS MISSIO, in riferimento alla validità del mandato missionario- Edizioni Paoline.
2)       NAZARENO TADDEI, “Mass Media e Famiglia”, in “Documenti” anno IV, n. 22/23, CISF- Centro Internazionale Studi Famiglia, Soc. S. Paolo.
3)       Sulle “comunicazioni clandestine” si veda: N. TADDEI, “Lettura strutturale della fotografia” edizioni EDAV, Roma, 1984; sugli effetti dei programmi televisivi è interessante leggere il saggio di KARL R. POPPER e JHON CONDRY, “Cattiva Maestra Televisione”, in RESET, 1994, Del saggio non condivido la soluzione da loro proposta, in quanto si limita al controllo del contenuto, ovvero al semplice aspetto concettuale dell’informazione televisiva. Gli autori ignorano gli elementi massmediali dell’immagine tecnica (e quindi la necessità di apprendere il nuovo alfabeto iconico). I dati rilevati dalle ricerche e sperimentazioni finora hanno dimostrato che il recupero cognitivo, inteso come autonomia del pensiero, è reso possibile solo mediante l’uso degli elementi di iconicità propri dell’immagine e non della convenzione linguistica.
4)       Per saperne di più, N. TADDEI, “Leggere la disinformazione”, sette articoli pubblicati in “EDAV –Educazione Audiovisiva”, dal n. 245/96 al n. 252/97, rivista mensile, edizioni Edav-CiSCS, Roma. Sul comportamento delle persone di fronte ai massmedia, UMBERTO ECO, “La cultura di massa e livelli di cultura” in “Apocalittici ed integrati”, edizioni Bombiani, Mi.1973;
5)       N. TADDEI, “Lettura strutturale della fotografia”, op. cit.; U. ECO, “Segno”, edizioni Isedi, Mi.1978; DOMENICO VOLPI, “Didattica dei fumetti –tecniche per una scuola nuova”, edizioni La Scuola, Br.1977; CHARLES R. WRIGHT, “La comunicazione di massa –prospettiva sociologica”, edizioni Armando, Roma, 1976.
6)       Sugli effetti del gioco delle immagini sul pensiero logico, BEN GRADUS, “La pubblicità televisiva”, edizioni Gremese, Roma,1992; BERNARD WILKIE, “Effetti Speciali –per il cinema e la televisione”, edizioni Gremese, Roma, 1982.
7)       PAPA GIOVANNI PAOLO II, “Redemptoris Missio”, enciclica –art. 37.
8)       LUIGI ZAFFAGNINI, “metodologia didattica e mentalità massmediale”, articolo sul mensile “EDAV- Educazione Audiovisiva” n. 249/97, edizioni Edav-CiSCS, Roma, pgg.10/13; AA.VV –a cura di N. TADDEI, “Scuola 2000: insegnare con l’immagine –una metodologia”, atti di Convegno- Monastero di S. Croce –Bocca di Magra (SP) 12-13 dicembre 1992, edizioni Edav-CiSCS, Roma, 1994.
http://www.edav.it/articolo2.asp?id=606

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