mercoledì 22 marzo 2017

speranza: perseveranza e consolazione

la speranza cristiana non è ottimismo, è: la «perseveranza» e la «consolazione» 

La perseveranza (pazienza) : è la capacità di sopportare, portare sopra le spalle, “sop-portare”, di rimanere fedeli, anche quando il peso sembra diventare troppo grande, insostenibile, e saremmo tentati di giudicare negativamente e di abbandonare tutto e tutti. 
La consolazione è la grazia di saper cogliere e mostrare in ogni situazione, anche in quelle maggiormente segnate dalla delusione e dalla sofferenza, la presenza e l’azione compassionevole di Dio. 
La Parola ci rivela che il Signore è davvero «il Dio della perseveranza e della consolazione»  che rimane sempre fedele al suo amore per noi. 
E' perseverante nell’amore con noi, non si stanca di amarci! si prende cura di noi, ricoprendo le nostre ferite con la carezza della sua bontà e della sua misericordia, cioè ci consola. Non si stanca neanche di consolarci.

«Noi, che siamo i forti, abbiamo il dovere di portare le infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi» (v. 1). la nostra forza non viene da noi, ma dal Signore. Chi sperimenta nella propria vita l’amore fedele di Dio e la sua consolazione è in grado, anzi, in dovere di stare vicino ai fratelli più deboli e farsi carico delle loro fragilità. Se noi stiamo vicini al Signore, avremo quella fortezza per essere vicini ai più deboli, ai più bisognosi e consolarli e dare forza a loro
Noi  siamo semplicemente come un “canale” che trasmette i doni del Signore; “seminatore” di speranza.
 oggi serve seminare speranza, ma non è facile …

«avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù» (v. 5). 
La Parola di Dio alimenta una speranza che si traduce concretamente in condivisione, in servizio reciproco. Perché anche chi è “forte” si trova prima o poi a sperimentare la fragilità e ad avere bisogno del conforto degli altri; e viceversa nella debolezza si può sempre offrire un sorriso o una mano al fratello in difficoltà. Ed è una comunità così che “con un solo animo e una voce sola rende gloria a Dio” (cfr v. 6). Ma tutto questo è possibile se si mette al centro Cristo, e la sua Parola, perché Lui è il “forte”, Lui è quello che ci dà la fortezza, che ci dà la pazienza, che ci dà la speranza, che ci dà la consolazione. Lui è il “fratello forte” che si prende cura di ognuno di noi: tutti infatti abbiamo bisogno di essere caricati sulle spalle dal Buon Pastore e di sentirci avvolti dal suo sguardo tenero e premuroso.



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lunedì 20 marzo 2017

CREDITI FORMATIVI AVVOCATO

L’iscritto (avvocato, ...) deve conseguire, nell’arco del triennio formativo, almeno n. 60 Crediti Formativi, di cui n. 9 Crediti Formativi nelle materie obbligatorie di ordinamento e previdenza forensi e deontologia ed etica professionale.
 Ogni anno l’iscritto deve conseguire almeno n. 15 Crediti Formativi, di cui n. 3 Crediti Formativi nelle materie obbligatorie.
È consentita la compensazione dei Crediti Formativi maturati solo nell’ambito del triennio formativo e nella misura massima di n. 5 Crediti Formativi per anno. La compensazione può essere operata tra annualità consecutive all’interno del medesimo triennio formativo. La compensazione è esclusa per la materia di deontologia ed etica professionale 14 .
 Il numero di Crediti Formativi conseguiti in modalità Formazione a distanza o elearning non può superare il limite del quaranta per cento (40%) del totale dei Crediti Formativi

lunedì 6 marzo 2017

vizio procedimento amministrativo e processo giurisdizionale

 l'eventuale vizio di un procedimento amministrativo non ridonda come vizio del processo giurisdizionale ma potrebbe,semmai, dar luogo ad un error in indicando qualora il giudice avesse basato la propria decisione su una prova illegittimamente formatasi , ma ciò non integra gli estremi di un diniego di giustizia e, come tale, non è sindacabile da queste Sezioni unite.http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20170125/snciv@sU0@a2017@n01916@tS.clean.pdf

venerdì 3 marzo 2017

O IL BENE O IL MALE

Realtà da avere davanti per la  #conversione: la realtà dell’uomo — la realtà della vita — la realtà di Dio e la realtà del cammino.
La realtà dell’uomo: tu sei davanti a una scelta «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male». Noi uomini siamo davanti a questa realtà: o è il bene, o è il male (...). Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarsi davanti ad altri dèi» andrai sulla strada del male.
Sempre possiamo prendere o il bene o il male, c’è la realtà umana della libertà. Dio ci ha fatti liberi, la scelta è nostraLa realtà di Dio: Dio si è fatto Cristo: questa è la realtà e per i discepoli era difficile capire questo. «Gesù disse ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”». Così «Dio ha preso tutta la realtà umana, meno il peccato: non c’è Dio senza Cristo, un Dio senza Cristo, “disincarnato”, è un Dio non reale». Non c’è un Dio senza Cristo». 
la realtà dell’uomo — siamo davanti al bene e al male
la realtà di Dio — Dio si è fatto Cristo — 

la realtà umana: la realtà del cammino».  «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua». Perché «la realtà del cammino è quella di Cristo: seguire Cristo, fare la volontà del Padre, come Lui, prendere le croci di ogni giorno e rinnegare se stesso per seguire Cristo». Questo significa «non fare quello che io voglio, ma quello che vuole Gesù, seguire Gesù». E Lui dice «che su questa strada noi perdiamo la vita per guadagnarla dopo; è un continuo perdere la vita, perdere di fare quello che io voglio, perdere le comodità, essere sempre sulla strada di Gesù che era al servizio degli altri, all’adorazione di Dio: quella è la strada giusta».

Il suggerimento all’inizio della Quaresima: «“Convertitevi” dice il Signore, cioè prendete sul serio queste realtà dell’esperienza umana: la realtà della vita, la realtà di Dio e la realtà del cammino».